Il 20 novembre è uscito per la casa discografica Blackcandy Produzioni il secondo album solista di Carmelo Pipitone, Segreto Pubblico. Abbiamo fatto il lavoro sporco per voi, ascoltandolo.
Il chitarrista di Marta sui Tubi aveva già anticipato l’uscita con due singoli, Le mani di Rodolfo e Gabriè (che era l’amico di tutti e guardava il mondo sorridendo. Noi eravamo troppo stupidi per capirlo e lo siamo ancora). È già intuibile, dai due estratti, l’anima dell’album: più tetra del solito, più cupa; 11 brani di esplorazione urbana di zone mentali non riqualificate.
”La presentazione fatta da lui stesso parla di “terrore, ricordi di felicità, mani che sfiorano, amici scomparsi, lettere perdute nel tempo, sogni, incubi, passioni, abusi, cadute e ricadute, vertigini della mente, allucinazioni e ossessioni”.
Descrizione più che mai esatta. Le sonorità a volte graffianti e a volte romantiche, cullanti (Lei, Ogni giorno e io) e l’inconfondibile originalità linguistica di Carmelo Pipitone (Gabriè, Abbuccamo), marcano ancora di più il carattere ossimorico dell’album.
Che l’album si ascolti un brano dopo l’altro o che ci si soffermi su ogni singola canzone, quello che resta è il risveglio dell’inquietudine personale, dei pensieri, dei fantasmi, come su una scacchiera 3D.
Album sicuramente da ascoltare: affascinantissimo e disturbante.