Esiste una forza che agisce su di un corpo facendolo muovere involontariamente verso il palcoscenico, un po’ come quelle teorie di fisica che ci insegnano a scuola, ma questo tipo di forza si esercita solo quando sei ad un concerto, uno di quelli in cui la musica si impossessa di te e ti fa scatenare, emozionare e arrivare alle primissime file, di fronte all’artista, senza che tu te ne accorga.
E’ ciò che è accaduto ieri, 31 Marzo, all’Heartz Club di Campiglione di Fermo, al concerto dei Gazebo Penguins. Ci si sente come Isaac Newton quando scoprì la forza di gravità: la mela sopra la testa dello scienziato, la musica dei Gazebo dentro di noi, come un ordigno emozionale che esplode in pieno petto.
Essere lì, a cantare a squarciagola canzoni come “Nebbia”, “Ho finito il caffè” oppure “Soffrire non è utile” ha un non so che di terapeutico, una seduta adrenalinica che ti fa perdere nei meandri della tua mente per poi permetterti di ritrovarti. Noi di Staradio eravamo lì. Abbiamo visto persone commuoversi, abbracciarsi con i propri vicini e sorridersi a vicenda, sollevarsi in aria e dimenarsi: è stato bellissimo essere parte integrante di quel pubblico. E’ stato bellissimo svegliarsi con le orecchie che fischiano, l’adrenalina ancora in circolo e lo spirito rigenerato.
Quando il giorno sembra rallentare, ascoltate i Gazebo Penguins.
Aria – Staradio
Ph Gianluca David